La bocca dei bambini nella prima infanzia.

Ci sono una serie di conoscenze o informazioni che le mamme dovrebbero ricevere già dal periodo della gravidanza, e poi alla nascita del figlio e durante la prima infanzia. 

Studi di letteratura documentano come ciò non accada, un po’ dappertutto, per cui spesso si ricorre a Internet per togliersi delle curiosità o leggere informazioni sulle condizioni migliori per favorire una corretta crescita della bocca del bambino.

Andando in ordine cronologico, tali informazioni riguardano già il momento in cui si vuole mettere al mondo un figlio: la futura mamma deve sottoporsi a una visita odontoiatrica, per eliminare le due principali malattie infettive della bocca: la carie e la gengivite/parodontite.

Il motivo è dato dalla ormai certa trasmissione del proprio microbiota orale (cioè la placca batterica, che è il microbiota della bocca) alla nascita, ed in seguito con abitudini non corrette, quali assaggiare la pappa dal cucchiaio del bambino.

Durante la gravidanza è possibile poi eseguire sedute di igiene orale.

In più, il nostro senso del gusto si sviluppa a partire dal quarto mese di vita intrauterina, ed è geneticamente predisposto a preferire  il dolce.

Il consiglio è quello di variare la dieta, includendovi anche sapori forti, per abituare il bambino a gusti diversi, e continuare poi così anche durante l’allattamento e lo svezzamento.

Fin dalla nascita, vanno preservate tre funzioni essenziali : respirazione, deglutizione, masticazione. 

L’allattamento esclusivo al seno, oltre ad altri importanti vantaggi, consente di sviluppare la corretta respirazione, che è quella solo nasale.

Perché? La Natura dota la donna di un oggetto inimitabile: il capezzolo. Nessuna tettarella può avvicinarsi alla perfezione del capezzolo.

Durante la suzione del latte, il neonato spinge il capezzolo materno contro il palato per spremere il latte. La spinta muscolare della lingua sul palato, lo stimola a crescere in senso trasversale, che è l’unica modalità fisiologica di crescita dell’osso mascellare superiore, soffitto del palato e pavimento delle fosse nasali. In più, la mandibola del neonato, durante la suzione, si deve spostare in avanti, aumentando così il volume delle vie aeree posteriori. 

Il bambino può respirare solo dal naso.

Con la tettarella del biberon, la dinamica è diversa. Non essendo del tutto comprimibile, il palato viene sollecitato in senso longitudinale, la lingua sta più in basso, vengono implicati i muscoli della guancia, non entra più aria solo dal naso.

È fondamentale quindi, che la neo-mamma sua assistita nelle procedure di allattamento al seno, per evitare che lo abbandoni se intervengono dei problemi. Ciò che può valutare l’odontoiatra, è la buona conformazione dei frenuli della bocca, soprattutto il frenulo linguale e il frenulo labiale mediano superiore. 

Nel caso di frenulo linguale corto, si interviene subito con un piccolo intervento di frenulotomia laser-assistita al fine di agevolare l’allattamento al seno ma anche la corretta funzione linguale, successivamente, durante la deglutizione.

La disfunzione che si può rilevare negli anni successivi è la deglutizione atipica, cioè il mantenimento della posizione della lingua come durante l’infanzia, cioè a metà della bocca, tra i denti, e non correttamente adagiata col suo dorso a contatto con il palato, durante la deglutizione.

La terza funzione fondamentale della bocca è la masticazione. 

Dopo lo svezzamento, a partire dai dieci mesi circa, gli alimenti devono presentare dei grumi che il bambino si abitua a sminuzzare con i dentini. 

L’aumento della consistenza dei cibi deve essere progressiva nel tempo, così che, in presenza di tutti gli incisivi, il bambino trituri con questi i pezzettini, e per farlo deve di nuovo continuare a portare la mandibola in avanti, mantenendo così le vie aeree pervie.

Dopo il primo anno, non c’è nessun motivo per cui il bambino debba nutrirsi di notte ( al seno, al biberon). Durante la notte, il bambino deve fare solo una cosa: dormire.

Le eventuali sue richieste notturne vanno interpretate , ma non nel senso di bisogno di nutrimento. Ci sono molti motivi per evitare questo comportamento. Ne citiamo due: la possibilità che, anche con il latte materno, possa insorgere la malattia cariosa della prima infanzia, e la prevenzione dei disturbi respiratori del sonno. 

In ultimo, all’età di tre anni, il bambino deve aver acquisito alcune capacità come per esempio :

– Soffiare con efficacia.

– Muovere la lingua in tutte le direzioni dentro e fuori la bocca. 

– Masticare a bocca chiusa. 

 

a cura del Dr. Paolo Cervarich

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