Il bruxismo dentale: cosa si sa oggi.
Il BRUXISMO è una PARAFUNZIONE , cioè un’attività muscolare secondo meccanismi fisiologici, che non ha obiettivi funzionali ed è potenzialmente dannosa.
Ne esistono due modalità completamente diverse.
a) Il SERRAMENTO, nel quale i muscoli mantengono in contrazione continuata una posizione fissa, in cui i denti sono a stretto contatto, ma può anche accadere che non vi sia contatto tra i dentidelle due arcate.
b) Il DIGRIGNAMENTO, in cui i denti sono a contatto e la mandibola compie picccoli movimenti,facendo strisciarei denti tra loro.
Inoltre ci può essere un BRUXISMO DIURNO, molto spesso espresso come serramento, oppure un BRUXISMO NOTTURNO, in cui si può verificare sia il serramento che il digrignamento.
Quest’ultime due manifestazioni sono considerate entità nosologiche diverse.
L’inquadramento attuale della letteratura e della ricerca degli autori più accreditati a livello internazionale, per il bruxismo , ha portato a rivoluzionare schemi di riferimento seguiti per decenni.
Le potenzialità dannose del bruxismo sono di poter far insorgere quadri patologici chiamati DISORDINI CRANIO-TEMPORO MANDIBOLARI, che portano a dolori facciali, cervicali, cefalea muscolotensiva, limitazione dei movimenti della bocca ( quindi della mandibola, l’unico osso che si muove nel cranio) e rumori articolari.
Riguardo quest’ultimo segno, il famoso click, esso assume importanza se accompagnato dagli altri due segni, il dolore e la limitazione funzionale, ma se presente da solo non va instaurata una qualunque terapia per eliminarlo. Il click non sparisce, non è da solo segno di disfunzione da correggere. Ancora oggi ci sono scuole di terapia che attuano procedure complicate per “ far tornare al suo posto il disco articolare”, la cui posizione dislocata causa il click.
Va detto anche che il “rumore” può essere fonte di grave disagio e fonte d’ ansia per un paziente, ma in tal caso si agisce con metodiche di counseling per ridurre la soglia alta di “percezione” in generale, di quel particolare paziente.
Il bruxismo non è un problema solo dell’ adulto ma anche del bambino e dell’adolescente.
Quando sentite i vostri bambini fare rumore con i denti di notte, riferitelo a uno specialista gnatologo.
Di solito si tratta di un comportamento che sparisce nel tempo, ma può anche essere sintomo di qualcos’altro: disturbi respiratori del sonno ( accompagnati da russamento, risvegli frequenti, scarsa qualità di sonno), e questi invece vanno diagnosticati e curati, al contrario del solo bruxismo in se’.
Inoltre nei bambini, in assenza di altre patologie ( malattie neurologiche per esempio) può essere indicatore di una condizione di disagio psichico.
Infatti il bruxismo in generale ha molti fattori etiologici, biologici, ma anche psichici e sociali.
La triade importante cui si fa riferimento è: BRUXISMO/DOLORE/ PSICHE.
Il bruxismo non può essere curato eliminando la causa, perché essa è nel sistema nervoso centrale.
Si possono migliorare solo i sintomi, con una serie di interventi così riassumibili:
TERAPIA DI EDUCAZIONE E COUNSELING.
Si educa a tecniche di autocontrollo del serramento, anche con post-it sparsi per la casa che hanno tutti la stessa annotazione: NON SERRARE.
Inoltre, può essere consigliato un supporto da l counseling medico e psicologico.
FISIOTERAPIA
Quando è presente il dolore, si possono fare esercizi eseguiti da sé, o coordinati dallo specialista.
BITE
Questo deve essere il più semplice possibile
FARMACI, come la tizanidina
In conclusione, ecco alcune risposte a domande frequenti:
– il bruxismo non è provocato da precontatti dentali o malocclusioni;
– a riposo, cioè se non si deglutisce o si mastica, i denti non devono toccare tra loro;
– non sempre i denti usurati sono segno certo di bruxismo, ma ci possono essere altre condizioni che li danneggiano.
a cura del Dr. Paolo Cervarich |
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